venerdì 12 agosto 2011

Couch cycling!

Arriviamo belli stanchi a Konya verso le 10emmezza di sera.
Dopo essere scesi dal pullman e aver salutato lo smilzo (vedi post precedente), ci accingiamo a cercare il nostro primo hotel, non avendo cercato un couchsurfer in città e non volendo incappare nuovamente nella Psicopolizia, che sicuramente non avrebbe gradito una nostra sosta con sacchi a pelo nel parco cittadino (per altro Konya è la capitale culturale dell'Islam qui in Turchia, e come dice la nostra affezionata LonelyPlanet è la città con più donne velate del paese, quindi non ci aspettavamo grande comprensione per due hippy come noi).
Sulla strada chiediamo ad un collega ciclista dove poter trovare una pensione economica, e lui ci risponde di seguirlo, che ci porta in centro dove sicuramente troveremo qualcosa (e già ci sta molto simpatico); dopo qualche centinaio di metri prende coraggio e ci fa: "but, if you trust me, you can come at my house! I just call my mother and ask if it's possible..." noi, strabuzzando gli occhi, rispondiamo entusiasti che "of course we trust you, thank you very much!" (in italiano: ma che davero?!?!). Il ragazzone (ha un braccio grande come una coscia di Michele) ha un viso da bambino felice e sorride in un modo così puro e sincero che non fidarci di lui sarebbe davvero impossibile.
La mamma accetta l'invito, lui è contentissimo di poterci ospitare, noi non riusciamo a smettere di guardarci e ridere per la felicità dell'incontro; in fondo è per questo che siamo partiti, 'che i monumenti e il mare e tutto il resto sono belli da vedere, ma l'emozione di incontrare persone dal cuore grande, così desiderose di conoscerti e condividere, è davvero impareggiabile.
Arriviamo a casa e scopriamo che il cuore grande è di famiglia: la mamma, una splendida signora di 50 anni, sprizza gioia da tutti i pori; non parla una parola di inglese, ma riusciamo a comunicare benissimo lo stesso. Tahir (così si chiamo il nostro nuovo amico, che per altro scopriamo essere un sopraffino suonatore del Kanun, strumento tradizionale turco) ci chiede se abbiamo fame, e noi rispondiamo timidamente che bè sì qualcosina mangeremmo... La mamma scompare in cucina per un tempo la cui durata dopo un po' ci insospettisce, e infatti quando ci fa andare di là dicendoci che è pronto, troviamo una tavola imbandita con ogni ben di Allah! Mangiamo tantissimo (pollo arrosto, insalata, yogurt, pane e nutella, olive, fagottini di foglie di vite...) senza riuscire a finire, e poi andiamo a letto esausti, con la pancia piena e il cuore colmo di gioia; davvero ricevere così tanto e con questa semplicità di cuore da persone sconosciute è un'esperienza che da sola riesce a dar senso a questa piccola esistenza di esseri girovaganti...

Tahir con tipica espressione da turco suonatore-sognatore e un dettaglio del suo complesso strumento a corde
Il giorno dopo Tahir ci presenta un amico, e andiamo tutti insieme al museo di Mevlana, dove incontriamo un altro suo amico... poco a poco scopriamo che Tahir fa parte di un gruppo di 5 affiatatissimi amici-musicisti, uno più simpatico dell'altro, che la sera stessa suonano in vari concerti organizzati in giro per la città in onore del Ramadan. Al che cambiamo i nostri programmi (che in effetti non hanno molto di definitivo) e decidiamo di restare una notte in più; passiamo una serata fantastica con i fantastici 5, che si prodigano in tutti i modi per farci divertire e stare bene: mangiamo con loro alla cena aziendale di un supermercato (quello davanti a cui suoneranno), sempre offerta in onore del Ramadan (notare che ne offrono una sola in tutto il mese, e noi siamo capitati giusto quella sera! ecco cosa intendiamo quando diciamo che il destino - quando ti muovi - ti viene incontro), poi andiamo tutti insieme al concerto, loro da suonatori noi da spettatori, poi tutti insieme a casa di uno di loro, dove stavolta ci mettiamo in moto noi per cucinare una pasta di mezzanotte non molto riuscita (senza olio d'oliva, porcavacca!), dormiamo quasi tutti lì (c'è posto solo per 5) e la mattina dopo ancora tutti insieme per l'abbondante colazione.
Quando dobbiamo salutarci siamo ormai diventati best friend, ci promettiamo amore eterno e sognamo di rivederci per altre grandiose avventure, magari questa volta in Italia...

i magnifici cinque + due... Grazie ragazzi!!!

ecco un video di Tahir che suona il suo stupendo strumento, il Kanun.
non sappiamo perchè (Riiiitaaaaiutoooo!!!) ma sembrerebbe che dal blog non lo carichi, comunque se ci cliccate sopra si apre un'altra finestra di youtube in cui parte...

4 commenti:

  1. A me funziona benissimo! Sia incorporato nel blog, sia su YouTube. Siete fantastici!!!

    RispondiElimina
  2. Anch'io l'ho visto senza problemi, bellissimo documento. Grazie e cari saluti (non senza un pizzico di invidia lo ammetto!)
    Fede.

    RispondiElimina
  3. Grande Michi col capello tagliato. Stai Benone! Sono reduce da ferragosto in famiglia in the countryside e carnazza alla brace. Sabato sera ho suonato ad Asti con i Teatri Cazzoni Ambulanti in un megaresidence di proprietà di due sorelle figlie di diplomatici che hanno ereditato dal nonno un palazzo nobiliare e ci hanno fatto sto superalbergo con giardino annesso aperto a eventi culturali. Divertito, ben pagato, magnato e bevuto e conosciuto tipina simpatica che forse rivedrò a Balla coi Cinghiali. Non vedo l'ora che colonizziate altre terre col vostro sorriso e la vostra gentilezza. Vi seguo con entusiasmo. Ciao

    RispondiElimina
  4. io parto in aereo per la vostra vicina Grecia, scappo che sennò lo perdo... provo a seguirvi e ripostarvi da un internet caffè laggiù, buon proseguimento di avventure e buoni kanun... cioè, buon ascolto di fantastiche musiche turche.

    bye, bigbro

    RispondiElimina