lunedì 27 giugno 2011

Poli ad Agropoli in groppa alla bici




oggi lunedì 26 giugno siamo approdati nello splendido, verdeggiante, numinoso Cilento. mira 'u mare quant'è bello.

al fondo di Fondi


ombrelloni sullo sfondo

incastri rocciosi...



...di un sabato al circeo, nella grotta della maga.

ultima sera a Roma

giovedì, proprio prima della grande partenza, ci siamo ritrovati in una grande situazione, proprio all'interno della rivoluzione! Stiamo parlando del teatro Valle occupato, e consigliamo vivamente a tutti i romani di farci un salto e a tutti di visitare il loro blog cliccando qui. in due parole: i soliti politici senza speranza vorrebbero privatizzare il teatro, luogo dal valore storico inestimabile (per dirne una: vi ha debuttato un'opera di Pirandello), così magari l'anno prossimo ci fanno il bagaglino... e così invece i lavoratori dello spettacolo si sono ribellati e stanno creando una brillante sinergia palcoscenica che speriamo duri al di là delle quinte.

a proposito di rivoluzioni, ecco per voi un estratto dalla mente fluttuante di Michele (in immagini e parole):
L'io non esiste in quanto è qualcosa in divenire che può solamente esser pensato, ma nel momento in cui lo fai l'io è già cambiato. Una volta che si prova la sensazione di ompermanenza (volevo scriver impermanenza) ci si abbandona al flusso di coscienza universale, si entra in risonanza con il tutto, fino ad abbandonar la lunghezza d'onda su cui si è radicati normalmente ed entrar in stati fuori dallo spazio tempo, cioè tutto ciò che costituisce l'altra realtà, ovvero tutto ciò che è altro rispetto a quello che impariamo a considerar realtà. Il fatto è che nè una nè l'altra sono possibili da cogliere pienamente perché sono solamente i due estremi del personale equilibrio a cui ogni uomo, in quanto essere scelto dalla madre terra figlia del nonno universo figlio del chissà chi... può e vuole, volere è potere, tendere (l'evoluzione dell'uomo, del suo pensiero, delle sue creazioni, della sua presa di coscienza indica ciò. Intendo equilibrio la capacità personale e poi di conseguenza collettiva di passare da una realtà all'altra consapevolmente con tecniche specifiche per la soggettività. Ma ciò allo Stato odierno delle cose è impedito in ogni dove perché chi governa non essendo formato in questa direzione vede una ed una sola realtà, ovvero la sua). E il fatto che ci sia io a scriverlo e a tentar di praticarlo ne è già la dimostrazione. A questo punto il nostro delirante amico sarà chiamato a un giro vacanzierio e ricostituente in repertino vista la sua evidente condizione allucinatoria di onnipotenza, oppure no.
A che punto stamo noi youmans?