venerdì 9 marzo 2012

Di nuovo insieme + due parole sul Kerala + pistolotto sull'Ayurveda + qualche foto di Gokarna


Dopo 15 giorni di viaggio in solitaria (un’esperienza tutta da vivere, che a tutti raccomandiamo), Emilia ha sceso la bici verso sud, esattamente nel luogo in cui Michele massaggiava a destra e a manca, ovvero Kalpetta, North of Kerala.
Sul bellissimo Kerala abbiamo un riprovevole buco fotografico, avendo comprato la macchina foto solo l’ultimo giorno, ma in soli due scatti abbiamo condensato – e vi presentiamo - la doppia natura del Kerala: il Catto-Comunismo.




Dal versante religioso si mormora che sia stato addirittura l’apostolo Tommaso a sbarcare su queste coste per diffondere il messaggio del suo Maestro; per quanto riguarda la politica invece, il Kerala è communista cosììì dal 1956, anno in cui il Partito Comunista (per la prima volta nella storia) ha democraticamente vinto le elezioni. in effetti adesso al potere ci stanno gli altri, una strana mistura fra Congress Party (Induista, il partito al potere in India e di cui Sonia Gandhi è attualmente il segretario) e i Musulmani, ma la falce e il martello sbucano un po’ ovunque fra le palme e i centri di medicina ayurvedica.

Approposito di ayurveda (di Michele)
Si dice che sia la scienza medica più antica del mondo, trasmessa nella notte dei tempi direttamente dagli dei agli uomini. 
Lo scopo dell’Ayurveda è quello di prevenire le malattie e di sviluppare uno stile di vita in armonia con la natura; è una scienza medica che comprende valori spirituali, che lega la sua storia agli insegnamenti dei Veda e allo sviluppo di tecniche yogiche. 
Il Kerala, in particolare grazie alla riorganizzazione geopolitica svolta dagli inglesi nel periodo coloniale, è diventato il simbolo dell’Ayurveda e la regione indiana egemone nell’ambito del business che si è sviluppato intorno a questa scienza del benessere. Va detto che, oltre ai resort di lusso con trattamenti per occidentali ricchi, è stato creato un sistema di ospedali pubblici in cui si pratica solo Ayurveda e i cittadini pagano in relazione al reddito (evviva il catto-comunismo...). 
Purtroppo però anche l'Ayurveda segue il corso dei tempi: la pratica medica si è standardizzata e si tende a dare importanza non più tanto alle capacità del medico di entrare in contatto con il paziente, ma alle proprietà degli olii e delle erbe o all’utilizzo di tecniche depurative come il panchakarma.
In sostanza l’Ayurveda rimane preventiva solo a parole ed in pratica non si discosta molto dalla modalità di cura occidentale: a problema rispondo con una cura. Infatti negli ultimi vent’anni sulla salute dei keralesi ha inciso maggiormente lo sviluppo economico, che, oltre a turismo e tecnologia, ha portato ad un aumento vertiginoso delle malattie croniche “all’occidentale” tipo infarti e diabete, patologie intimamente legate alla scarsa prevenzione. Ciò mostra bene come la sanità e il sistema medico attuato siano inscindibili dall’economia e dalla politica e che senza dei veri interventi di prevenzione e sensibilizzazione cosciente della popolazione l’ayurveda rimane una gran bella teoria ma con una messa in pratica troppo debole e discostata dal suo cuore che la fonda. 
Se per l’uomo è sempre stato un grosso problema andare alla radice dei grossi problemi (l’Ayurveda vorrebbe trovare la causa dello squilibrio e non curare il sintomo), a ciò oggi si aggiungono i nuovi vizi portati dal benessere (sedentarietà, alcol, zucchero, inquinamento, eccesso di cibo ecc.) che incidono in maniera schiacciante sulla sanità locale.
Dalla mia piccola esperienza l’Ayurveda mi sembra un potente mezzo di cura che permetterebbe di rivolgersi alla soggettività della persona, ma ciò si scontra con la tendenza dell’uomo di ogni luogo e tempo a scegliere la via più facile; in questo modo l’Ayurveda viene applicata in maniera oggettiva seguendo meccanicamente i dogmi dei sacri testi (che ad un occidentale appaiono quantomeno opinabili); si sta così perdendo la vera potenzialità della medicina tradizionale, per la quale le conoscenze sono solo un mezzo per entrare in contatto prima con se stessi (portando avanti un lavoro interiore difficile e costante) ed in seguito con la persona che si vuole curare.


E dopo il Poli-pippone al sapore d'olio di sandalo, vi lasciamo più leggeri con qualche scatto di Gokarna, dove siamo giunti dopo le pedalate keralesi verso spiagge incontaminate. 







Forse non è proprio chiaro il nostro percorso, facciamo breve resoconto:
ci siamo divisi 2 settimane, Emilia a Gokarna e Michele in Kerala; poi Emilia è scesa da Michele, abbiamo pedalato un po', e siamo risaliti a Gokarna insieme. Siamo stati lì per due settimane di yoga, massaggi e fantasia ed ora ci troviamo sulla spiaggia di Palolem nel sud di Goa (ovvero a 100 km da Gokarna).
Ok adesso dovreste esserci.
Per eventuali chiarimenti leggere attentamente i sottotitoli alla pagina 777 del Rgveda, o consultate il vostro curatore di fiducia.


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