Kashan è una cittadina religiosissima (non esistono donne senza chador, rigorosamente nero...) a 100 km da Teheran; il suo centro storico dai mattoni rosa ci ha davvero ammaliato, per non parlare delle stupende case tradizionali, un tempo residenze signorili che hanno mantenuto intatto il loro sfarzo raffinato, razionale, mai tracotante o eccessivo.
mentre girovagamo per il bazar un signore ci ha fatto un cenno di seguirlo nel suo retrobottega, dicendoci "foto foto". Dall'oscurità di quell'ambiente pieno di attrezzi sconoscuti si è spalancata solo per noi una porticina su questo meraviglioso luminosissimo cortile dove la lana stava prendendo il sole...
le mura della città vecchia, una specie di castello di sabbia a dimensione naturale (incredibilmente, stanno lì da più di mille anni).
all'interno delle mura (grandi come uno stadio di calcio, e la città era tutta lì) c'era un bellissimo campo di mais.
unico pezzetto di mura restaurate (o forse semplicemente non rovinate) con signora in hejab e altalena
un cortile della casa Khan-e Tabatabei e la moschea che si trovava lì vicino
Emilia elegantemente spiaccicata su splendida vetrata colorata
quando torniamo in Italia voglio tutte le finestre fatte così!
Khan-e Tabatabei e Khan-e Abbasian a confronto
la cupola all'ingresso di Khan-e Abbasian
meditazione al tramonto con richiami di cerchi
dal tetto dell'Hammam-e sultan (splendida costruzione del 1600) al panorama sulla città
notturno con moschea e vicoletto
passaggio in città
Kashan underground
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