venerdì 6 aprile 2012

Varanasi: in tre nel tridente di Shiva

Dalle invisibili vette nepalesi vi raccontiamo dell'ultima tappa indiana.
A Varanasi abbiamo calorosamente riabbracciato Andre, anche lui in viaggio mistico nel subcontinente.


Fratello Andrea ci e' apparso in smagliante forma psico-fisica e in un paio di sedute psicoanalitiche sul tetto della guesthouse ci ha aiutato a risolvere i nostri problemucci di coppia (dal blog non e' mai trapelato ma in questo intenso viaggio, h 24 together, siamo stati sull'orlo della crisi "allora io me ne torno in Italia" almeno un paio di volte).

Varanasi e' una delle citta' piu' antiche del mondo e la piu' sacra dell'India. Per gli Induisti rappresenta l'unico posto al mondo in cui e' possibile sfuggire al samsara, quindi e' il luogo migliore per morire.



Passeggiando sulle rive del Gange, a parte l'irresistibile ed onnipresente odore di plastica bruciata, ben altri fuochi ti colpiscono i sensi: sono le pire dove vengono cremati giorno e notte i fortunati morti a Varanasi.
Vorremmo or ora farvi un'esaustiva lezione sulle divinita' Hindu, che sappiamo apprezzereste non poco, ma qui fuori le caprette ci fanno ciao e gli sherpa namaste'; quindi in due parole Shiva e' un gran bel distruttore, questa e' la sua citta' e l'aria di morte la pervade e ti pervade, nel bene e nel male... Il sentimento di degrado che ci ha assalito tra i vicoli era comunque sempre accompagnato da un senso di energia vitale e rinascita che da questa distruzione necessariamente partono.

Capre distruttrici di florealita'

Uomo distruttore di tempo

Moto distruttrice di ambiente

Adesso basta che siamo pesanti...



Michele canottiere ritrovato







...e per risollevare un po' le sorti di questo post chiudiamo una rinascita in movimento sul Gange


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